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giovedì 18 luglio 2013

alternative naturali

Le alternative naturali all'ibuprofene

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Gli antinfiammatori non-steroidei  (FANS) sono largamente usati per trattare svariate condizioni, dall’artrite ai dolori mestruali, dalla cefalea a diverse situazioni infiammatorie e dolorose.
Sebbene l’ibuprofene (uno dei FANS più diffusi) sia ritenuto relativamente innocuo, è associato a un aumentato rischio di problematiche cardiache e circolatorie (tra cui ictus e infarto) e gastrointestinali, come sanguinamenti e perforazioni a livello gastrico e intestinale. Questo rischio aumenta con l’aumentare del tempo di assunzione del farmaco, anche se esistono altre variabili, come lo stato di salute generale, l’uso di altri farmaci, l’età e altri ancora.
Esistono delle alternative naturali all’ibuprofene, ben studiate e per lo più prive di effetti collaterali. Eccone alcune:
BOSWELLIA, ricavata dalla Boswellia serrata che cresce in India. Le sue proprietà antinfiammatorie sono attribuite all’acido boswellico che contiene. Questo acido migliora la circolazione sanguigna nelle articolazioni e impedisce alle cellule infiammatorie di danneggiare i tessuti. Si può usare sia per via sistemica (compresse) sia come pomata. Il  consigliato in caso di dolore e infiammazione è di 450-750 mg al giorno per 3-4 settimane.
CAPSAICINA: è il principio attivo del peperoncino, spesso usato localmente nelle patologie dolorose di nervi, muscoli e articolazioni. Agisce interferendo con la sostanza P, che contribuisce a trasmettere i segnali dolorifici al cervello. Si trova in gel o pomate, da applicare 3-4 volte al giorno. Inizialmente può causare sensazioni urticanti e brucianti, che tipicamente spariscono con l’uso.
UNCARIA TOMENTOSA: detta anche Unghia di gatto, cresce in Sud America. Contiene un principio attivo che inibisce la produzione della prostaglandina, un mediatore che contribuisce all’infiammazione e al dolore. La posologia varia da 250 a 1000 mg al giorno per via orale. Un sovradosaggio può avere effetti lassativi.
CURCUMA: il suo principio attivo, la curcumina, è un potente antidolorifico, capace di bloccare i mediatori dell’infiammazione e la sostanza P, che trasmette i segnali dolorifici al cervello. Diverse ricerche dimostrano la sua efficacia nel controllo del dolore cronico dell’artrite reumatoide. Nei casi dolore e infiammazione, la dose suggerita è di 400-600 mg di curcumina, assunti per via orale 3 volte al giorno.
ACIDI GRASSI OMEGA-3: hanno un’azione antinfiammatoria che dà sollievo ai pazienti che soffrono di artrite reumatoide o di altre condizioni infiammatorie articolari e nelle patologie infiammatorie intestinali. Gli omega-3 riducono anche il rischio di malattie cardiache, il che è di particolare importanza per i malati di artrite reumatoide, che è associata a un aumento del rischio di patologie cardio-circolatorie. La dose suggerita, sotto forma di olio di pesce, è di 1000 mg al giorno.
SALICE BIANCO: è il predecessore dell’aspirina. Contiene salicina, che viene trasformata in acido salicilico nello stomaco. A livello gastrico è tollerato molto meglio del farmaco chimico, l’aspirina, ed è efficace nel controllo del dolore, dell’infiammazione e della febbre.

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